giovedì 14 ottobre 2010

Innovazione tecnologica: senza ascensore, salire a piedi

Il Parco Scientifico e Tecnologico di Salerno e delle aree interne della Campania è una società consortile a capitale pubblico-privato  e persegue l’obiettivo di “favorire il trasferimento tecnologico e la diffusione dell’innovazione”, come si legge nella brochure scaricabile dalla rete al sito http://www.pstsa.it/NuovoSito/file/BrochurePSTSA.pdf.
Si tratta di una società che opera utilizzando fondi pubblici e che proclama di essere iscritta ed accreditata all’Albo dei Laboratori di Ricerca del MIUR, al pomposissimo Albo della Regione Campania dei soggetti abilitati all’erogazione di servizi di consulenza e commesse di ricerca a sostegno dell’innovazione e dello sviluppo scientifico e tecnologico delle PMI della Campania nonché di detenere la certificazione di qualità ISO9001. Parliamo, dunque,  stando ai titoli ed alla missione aziendale innanzi ad un organismo che dovrebbe rappresentare l’avanguardia del progresso, il laboratorio della tecnologia applicata, quella che destinata a migliorare la nostra vita.
A Benevento c’è una sede distaccata del Parco Scientifico e Tecnologico, in viale San Lorenzo, nelle immediate adiacenze del santuario della Madonna delle Grazie; l’edificio non è nuovissimo ed ERA inaccessibile, essendo privo di ascensore per raggiungere i piani superiori, ove sono ubicati gli uffici. Opportuni lavori di adeguamento hanno dotato la struttura di un ascensore a norma, sicché può dirsi che a Benevento il Parco Scientifico e Tecnologico ha una sede almeno “visitabile”.
A Salerno c’è la sede principale di questo Parco; si trova in un antico e bellissimo palazzo di proprietà del Comune, in pieno centro storico, in area pedonale, non aggiungibile in auto né servita da parcheggi. Le sale della sede principale di questa struttura impegnata a promuovere l’innovazione sul territorio sono ampie, alte e decorate con stucchi ed affreschi. Si può ben dire, in sostanza, che questa sia una sede di alta rappresentanza, in cui ci si può sentire veramente importanti! Peccato che possano accedervi (e non senza fatica) solo persone in ottime condizioni fisiche e cardiache: per accedere agli uffici del PST di Salerno bisogna, infatti, affrontare una scalata di una cinquantina di alti e ripidi scalini, senza poter godere manco dell’ausilio di un montascale. Per dirla in breve, la sede LEGALE della società, anche pubblica, incaricata di promuovere l’innovazione a Salerno e nelle aree interne della Campania è INACCESSIBILE, ossia ILLEGALE. Bell’esempio di innovazione; complimenti al blasonato De Luca, proprietario, in quanto Sindaco,  della struttura.
Detto questo rimangono alcuni interrogativi, di sistema potremmo definirli.
Il PST vive sostanzialmente di fondi pubblici, Regionali, Statali e Comunitari. Mi chiedo, dunque: la Regione, i vari ministeri che erogano fondi e, soprattutto, la UE lo sanno che il PST  ha una sede INACCESSIBILE?
Mi dicono, poi, che sia stata più volte proposta progettata l’installazione di un ascensore ma che la Soprintendenza si è opposta o ha creato insuperabili problemi; esattamente come a Benevento per Palazzo Mosti. Sovviene, dunque, la seconda domanda: come mai questa Soprintendenza che ai privati concede di tutto (vedi a Benevento l’albergo costruito in area archeologica o l’edifico appena ristrutturato di fronte all’arco di Traiano) è così severa quando si tratta di adeguare gli edifici pubblici? Gli ingegneri e gli architetti degli Enti pubblici sono meno bravi di quelli che seguono le ditte private? C’è, forse, qualche procedura che il pubblico non riesce ad attivare? C’è qualche percorso, precluso al pubblico, che invece i privati riescono a seguire per ottenere il placet della soprintendenza?
Mi viene da dire, in modo viscerale: ma come cavolo è possibile che questa Soprintendenza sia così rigorosa col pubblico e così lasciva col privato?









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