Girando qui e girando li, mi ritrovo a Montesarchio un piovoso pomeriggio di novrmbre. Devo sbrigare una pratica al Comune. Beh, partendo da Benevento mi ero detto: questa volta non dovrei avere problemi, l'edificio del Municipio affaccia su una bella piazzetta, che alla "contr'ora" sarà semideserta, pronta a consentirmi un comodo parcheggio giusto innanzi l'ingresso. Anche se piove, non avrò problemi, due passi cauti, per non rischiare di capitombolare sui basalti scivolosi, e sarò dentro. Parto quindi fiducioso, non ho fretta, mi fermo a prendere un caffé al bar. Eccomi che baldanzoso arrivo e scopro di aver, ancora una volta, mal riposto le mie aspettative: il super Sindaco, imprenditore, iperattivo effecientista ed attivitsta dei lavori pubblici di sconvolgimento del centro caudino, ha deciso di chiudere la piazzetta alle auto, tutte le auto. Non si parcheggia, davanti al Municipio. In assoluto l'idea non è male; nel contesto specifico, però siamo difronte ad una cazzata sovrumana. L'antico edificio che ospita il Comune di Montesarchio, infatti, si trova in una zona angusta, in uno slargo decentrato rispetto ad una stretta via in salita, lastricata di basalti in pietra lavica. Dalla via principalel si accede a questo slargo percorrendo una discesetta o scendendo una piccola scalinata in pietra, ripida e molto scivolosa in caso di pioggia. Inutile dire che lungo la strada è difficile parcheggiare e non sono predisposti stalli per disabili. Questa, però, è una apprezzabile omissione in quanto oggettivamente questi stalli rappresenterebbero un'ipocrisia analoga a quella che persiste innanzi al Municipio di Benevento: parcheggi a servizio di edifici inaccessibili e nella fattispecie caudina, addirittura quasi irragiungibili.
Complimenti al Sindaco Izzo, dunque, che nella sua mania di stravolgere il paese ha pensato bene di conservare lo stato di inaccessibilità ed irraggiungibilità materiale del Municipio, evitando l'ipocrisia di predisporre stalli per il parcheggio della automobili al servizio di persone disabili.
Mi sentirei di elargire un bel 110 cum laude.
Qui di seguito le fotografie scattate col telefonino.
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